TEATRINO POLITICO
La faticosa riqualificazione degli allevatori di polli
(Il tentativo di esortare i più forti, perché possano riuscire a ricondurre tutti sulla retta via)

Costi della politica: ecco le proposte del PD

Di fronte all’emergenza economica il Pd ritiene che la politica debba dare un contributo concreto di sobrietà e di responsabilità, lottando invece contro le concezioni demagogiche che rischiano di confondere tutto e non risolvere nulla.

Per questa ragione il Pd ha da tempo messo a punto precise proposte e dato vita a concrete iniziative parlamentari sul tema dei costi della politica e delle riforme istituzionali. Al Senato ha anche presentato emendamenti alla manovra del governo insieme a Idv e Udc, misure che il governo e la maggioranza hanno respinto, impedendone l’approvazione, ma che restano validi punti di riferimento per gli interventi da realizzare.

- Riduzione numero dei parlamentari. Il Pd ha presentato da tempo diverse proposte di legge per ridurre entro la legislatura, il numero dei parlamentari e cambiare le funzioni del Senato. Per esempio(*), una Camera con 400 deputati e un Senato Federale con 200 senatori. E’ possibile calendarizzare già dal prossimo settembre il provvedimento volto alla riduzione dei parlamentari.

- Retribuzioni dei parlamentari. Il Pd punta a modificare la legge del 1965 che lega la retribuzione dei parlamentari alla retribuzione dei magistrati italiani, per scegliere un nuovo parametro. L’obiettivo è di allineare l’Italia alla media delle retribuzioni dei parlamentari degli altri paesi europei. 

- Vitalizi. Con una decisione interna alla Camera e al Senato (gli organi costituzionali hanno un’autonomia decisionale sul proprio bilancio) il Pd propone di rivedere entro la legislatura i vitalizi dei parlamentari riportandoli al sistema previdenziale in vigore per tutti gli altri cittadini iscritti all’Inps. 

- Risparmi e trasparenza su affitti e servizi. Il Pd propone di lavorare concretamente all’interno dei bilanci di Camera e Senato per ridurre la spesa collegata agli immobili (affitti), per dare trasparenza e risparmiare sui servizi offerti. 

- Gli emendamenti al Senato. Con gli emendamenti alla manovra proposti anche insieme a Idv e a Udc il Pd punta inoltre ad alcune riforme capaci di dare un contributo importante al contenimento della spesa pubblica.

Tra queste proposte vi sono:
1. L’accentramento dei comuni più piccoli. 
2. L’accorpamento delle province sotto i 500.000 abitanti (di fatto si arriverebbe ad un dimezzamento delle attuali province). 
3. L’accorpamento delle società che fanno capo ai comuni (un comune non potrà avere più di una società: e così verrebbero meno migliaia di aziende, con i relativi consiglieri). 
4. La totale incompatibilità dell’incarico dei parlamentari con qualsiasi altro incarico (sindaco, consigliere, presidente di provincia…). 
5. Taglio delle auto blu e dei voli blu, limitandone l’uso a chi ne ha davvero bisogno.
6. Reintroduzione del tetto alla retribuzione dei manager pubblici. 

Queste proposte costituiscono un punto fermo del Pd, un patrimonio di iniziative sulle quali daremo battaglia e che il Pd si impegna a realizzare.
 
...da un sogno di mezza estate di Hominibus
 
Visto che si può andare avanti per esempi,
se ne potrebbe azzardare uno veramente avanzato,
che consentirebbe di dare una soluzione definitiva al costo politico,
non con la riduzione della consistenza della rappresentanza alle Camere,
ma eliminandole entrambe, perché d'ingombro per la società civile,
trasferendone le funzioni direttamente ai Cittadini,
come primo vero Parlamento Popolare!
 
Quali sono gli obiettivi di questa proposta?
Trasferendo il potere di decidere sulle questioni generali
dalle rappresentanze istituzionali ai Cittadini aventi diritto di voto,
si assegna finalmente agli straordinari e potenti mezzi di comunicazione
un'ottima occasione per elevarli ad un impiego adeguato ai costi,
risolvendo, anche, il pericolo della non corrispondenza
tra il delegante e la condotta del delegato.
 
Ad oggi questi strumenti sono sottoutilizzati,
limitati in una miriade di attività secondarie ed accessorie
di evidente efficacia comunicativa, ma scarsa rilevanza politica,
ora circoscritta ad un valore di comodità interpersonale condivisibile.
mentre l'impiego nella genuina espressione di un parere politico
consentirebbe la rapidità ed economia delle consultazioni
e snellimento delle procedure legislative.
 
Per quanto riguarda la sua applicazione reale,
é propedeutico risolvere il problema della accessibilità
per i Cittadini che non hanno la preparazione o i mezzi necessari
per l'utilizzo degli strumenti di comunicazione o il tempo a disposizione,
per seguire la discussione e rilascio dei provvedimenti legislativi,
e prevedibile l'autorizzazione di una delega politica,
 tra privati Cittadini, con un limite di accumulo.
 
Predisposte le necessarie misure di controllo,
per garantire l'effettiva corrispondenza del potere di voto,
con l'autorizzazione delle deleghe, il numero dei votanti si riduce
in misura inversa al limite di accumulo di deleghe che, se, per esempio
é fissato a 100.000, potrebbe ridurre il numero di comunicazioni
fino a 400/500, che verrebbero elaborate in pochi secondi,
con costante aderenza alla volontà popolare.
 
La delega godrebbe di contributo volontario,
con possibilità di ritiro o riassegnazione senza alcun onere,
permettendo, così, il controllo continuo del delegante sul delegato,
conseguente risparmio pubblico rispetto all'attuale mandato parlamentare,
e spostando, così, il potere decisionale dagli attuali rappresentanti
ai milioni di Cittadini e alle centinaia di migliaia di delegati,
beneficiati da una reale partecipazione diretta.
 
In questa estrema ipotesi il Governo in carica,
assistito da Delegati titolari di maggior numero di deleghe,
assumerebbe il compito tecnico di predisporre i progetti di legge,
compresi quelli su iniziativa popolare con il minimo di 50 mila firme,
avendo cura di adottare una schematizzazione degli argomenti 
per consentire ai Cittadini votanti di cogliere i punti salienti
e coniugare la semplicità con la rapidità di voto.
 
Questa soluzione potrebbe essere adottata
dagli organismi normativi di Comuni, Province, Regioni,
osandone l'estensione ad organismi normativi internazionali,
dove si decidono le politiche mondiali relativi ad interventi militari,
umanitari, la distribuzione od assunzione di ruoli planetari,
che coinvolgono il destino di enormi masse popolari,
che spesso sono in balia di politici inadeguati.
 
Questi pareri, espressi in una forma codificata,
costituiscono i termini ed i limiti dell'azione esecutiva
assegnata a rappresentanti governativi che ne garantiscono
la validità, la correttezza e corrispondenza alla volontà popolare,
assicurando una forma oggettiva di deresponsabilizzazione
per il relatore, il quale recepirà le obiezioni ostative,
fino all'accettazione delle norme proposte.
 
Dunque, con la privatizzazione della politica
sparirebbero dal carico del Contribuente i gravi oneri
derivanti da appannaggi e guarentigie della CASTA POLITICA,
ed il trattamento economico, non garantito, é rappresentato solo
da un contributo volontario del Cittadino a favore del Delegato,
a cui rimane, oltre l'onore di delega a rappresentare,
l'onere di meritare il giusto riconoscimento.
 
Infine, adottando una simile impostazione
si creerebbe ed alimenterebbe un protocollo storico,
in cui sarebbe possibile ricostruire tutte le vicende politiche
con estrema semplicità ed accuratezza, da cui trarre insegnamenti
e suggerimenti per la formulazione di proposte migliorative
sulla base degli eventuali impedimenti precedenti,
che nel tempo possono venire a cessare.
 
Oggi questa proposta può sembrare utopica,
ma é uno stimolo ad esplorare nuove organizzazioni
per gli attuali assetti politici che prestano il fianco a critiche
molto gravi sulla reale capacità di rappresentare tutti i Cittadini
in modo efficace, onesto, veloce, ma anche più economico,
evitando che il rappresentante perda la percezione
delle problematiche del suo rappresentato.
 
Esempio di funzionamento del Parlamento Popolare
 
I Cittadini presentano la mozione di sfiducia al Governo
Se essa é votata con la maggioranza assoluta degli Aventi diritto al voto,
Il Capo del Governo non avrebbe altra alternativa di quelle odierne,
come l'appoggio di parlamentari improvvisatisi responsabili,
e deve togliere immediatamente l'incomodo!
 
Altro esempio di funzionamento del Parlamento Popolare
 
I Cittadini richiedono l'imposta patrimoniale sulle grandi ricchezze
Se essa é votata con la maggioranza assoluta degli Aventi diritto al voto,
Il Capo del Governo non avrebbe altra alternativa di quelle odierne,
come la dichiarazione che finché Egli starà in quel posto,
sarà un baluardo contro l'imposta patrimoniale,
così Egli la recepirà stante in quel posto
 e saranno salvi i Cittadini
che necessitano di
autodifesa!
 
Altro esempio di funzionamento del Parlamento Popolare
 
I Cittadini presentano la riforma patrimoniale del fisco
Se essa é votata con la maggioranza dei 2/3 degli Aventi diritto al voto,
Il Capo del Governo ha solamente l'obbligo di firmare il testo
ed inviarlo al Capo dello Stato per la promulgazione
 in ossequio e rispetto del volere di un ...
 
... POPOLO finalmente e veramente SOVRANO
 

Il Manifesto di D.D.T. - La Democrazia Di Tutti

La 

Rivoluzione

 Italiana 

La chiusura 

di 

Camera & Senato

Passano gli anni, passano i secoli, passano i millenni, ma non cambia nulla nell'animo dei Governanti.
Ma noi vogliamo ricordare ad Essi che il Popolo Sovrano é composto da tutti i Cittadini
siano ricchi o poveri e, quindi, esortiamo tutti gli Uomini di Buona Volontà 
a lavorare per l'affermazione del primo e fondamentale
 
Principio di una Società Civile e Moderna:.
Un sistema politico veramente democratico
(... oggi solo un sogno di mezza estate!)
 
Roma, 22 Luglio 2011
Hominibus
Movimento di opinione per la costruzione di una società onesta,
che riconosca finalmente i diritti della maggioranza delle popolazioni mondiali,
vessate da politiche vergognosamente favorevoli alle classi benestanti, sempre peggio rappresentate.